Questo dipinto fa parte di una serie di opere murali eseguite nel chiostro di sant’Apollinare, negli anni ‘93-‘95, ad opera di Adriana Profita, e di alcuni altri artisti. La serie narra la storia di Parsifal e della ricerca del Graal.
Questo dipinto è il primo della serie e rappresenta Merlino, in veste di maestro spirituale dei cavalieri della Tavola Rotonda. Merlino ha raggiunto il culmine del suo cammino spirituale e sente il dovere di trasmetterlo agli altri. In un momento di silenzio, contemplando fuori della sua grotta il mondo, che si estende sotto di lui, intravede dentro di sé gli eventi futuri, alcuni dei quali si svolgeranno negli altri riquadri. La sua visione è interiore, ma si spalanca su tutto l’Universo e su tutte le cose passate e future.
Per rappresentare questo momento di unione mistica con il Tutto la pittrice ha inserito l’Universo all’interno della figura di Merlino, di spalle, in controluce. L’utilizzo del controluce è molto importante per l’artista, perché le permette l’uso del chiaro e dello scuro, simbolo della contrapposizione del Bene e del Male. Lo stesso Merlino è in ombra, nonostante la luce che lo invade dall’alto e da dentro. Personaggio contraddittorio, nato dall’unione di un demone e una donna, ha dovuto affrontare una lotta interiore per arrivare alla conoscenza e alla padronanza di sé. La grotta buia è simbolo di questa lotta interiore, mentre il mondo illuminato in lontananza è simbolo degli eventi futuri. Eppure anche nel buio della grotta si intravede la figura di un cerbiatto che riposa accanto a Merlino. L’animale interviene ad alleggerire il buio di una presenza amica e misteriosa, che addolcisce il messaggio della lotta del Bene e del Male: nel Male c’è sempre una punta di Bene. Questo tema della natura verrà ripreso anche negli altri riquadri.
In tutta la storia della ricerca del Graal il dualismo tra Bene e Male si sviluppa in modi inaspettati: a volte si contrappone nettamente, a volte si mescola senza lasciare soluzioni facili e certe.
Questo tema del resto è molto caro alla Profita che gia nelle sue opere giovanili esprimeva la sua lotta interiore e la sua ricerca di verità.