Pavel Aleksandrovič Florenskij (1882-1937), noto anche come il “Leonardo da Vinci” russo è uno degli autori più geniali e originali del XX secolo. Dottore in matematica a soli 22 anni, rinuncia ad una brillante carriera universitaria per iscriversi all’Accademia teologica di Mosca, dove completa gli studi nel 1908. Sposato con Anna M. Giacintova, nel 1911 viene ordinato presbitero nella Chiesa ortodossa. Negli anni successivi, nonostante le continue proibizioni del nascente regime dei soviet, Florenskij continua instancabilmente la sua produzione letteraria in campo teologico e filosofico. Arrestato nel 1933 è condannato a dieci anni di lavori forzati nel lager delle Solovki (Siberia). L’otto dicembre del 1937, nei dintorni di Leningrado, viene fucilato insieme ad altri cinquecento detenuti e sepolto in una fosse comune tutt’oggi sconosciuta. Numerose le opere tradotte in italiano e tra le tante ricordiamo alcune fra le più significative: La colonna e il fondamento della Verità (1998); Le porte regali. Saggio sull’icona (1977); ed ancora una raccolta di lettere scritte ai propri figli durante la prigionia ed intitolata «Non dimenticatemi». Le lettere dal gulag del grande matematico, filosofo e sacerdote russo (2006).