SORELLA MORTE
Dignità del vivere e del morire
Mons. Vincenzo Paglia
Presidente della Pontificia Accademia per la Vita
CONFERENZA PUBBLICA
Domenica 8. Aprile alle ore 17:00
nella Villa San Leonardo al Palco, Prato
«La dignità è l’essere legati gli uni agli altri, e la dignità
è capire che questo legame d’amore è ciò che più conta in tutta la nostra esistenza:
più della carriera, più dei soldi, più delle ricchezze materiali.
E’ la ritessitura dell’umanità, il grande compito
che è affidato alle nostre mani»
(Mons. Paglia)
La presenza di Monsignor Paglia arricchisce di nuovi significati il percorso intrapreso da TuttoèVita Onlus con il Master in Accompagnamento spirituale nella malattia e nel morire. Nel suo ultimo libro l’arcivescovo ha affrontato le delicate tematiche della dignità della vita e della morte nella cultura contemporanea; citando il poeta anglicano John Donne: “nessuno è un’isola, siamo tutti legati”, sottolinea come sia imprescindibile il bisogno e il diritto di ogni essere umano di non essere lasciato solo di fronte a questo momento cruciale della vita: «Tenersi per mano nell’ultimo momento della vita è una grazia che dovremmo avere tutti, e quella stretta di mano neppure la morte la cancella. […] Questo è il segreto della felicità. E non fa parte della cultura ordinaria ma del Vangelo.»
Le cure palliative ricoprono un ruolo fondamentale nel creare tutti i presupposti affinché questa grazia si realizzi per ogni essere umano. Nella lettera che il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, ha inviato a Monsignor Vincenzo Paglia, a nome di Papa Francesco, in occasione dell’apertura dei lavori del Convegno Internazionale sulle cure palliative organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita, si legge:
«…Le cure palliative indicano infatti una riscoperta della vocazione più profonda della medicina, che consiste prima di tutto nel prendersi cura: il suo compito è di curare sempre, anche se non sempre è possibile guarire. Certamente l’impresa medica si basa sull’impegno instancabile di acquisire nuove conoscenze e di sconfiggere un numero sempre maggiore di malattie. Ma le cure palliative attestano, all’interno della pratica clinica, la consapevolezza che il limite richiede non solo di essere combattuto e spostato, ma anche riconosciuto e accettato. E questo significa non abbandonare le persone malate, ma anzi stare loro vicino e accompagnarle nella difficile prova che si fa presente alla conclusione della vita».
Monastero San Leonardo al Palco
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